Un Del Bello bis si profila all’orizzonte del II Municipio. Complici l’endorsement del Pd locale dalle pagine del nostro giornale e l’assenza di competitors, almeno attuale. A un anno dalle elezioni, infatti, non si fanno ancora nomi per raccogliere l’eredità nel territorio di San Lorenzo, Parioli e Nomentano. E la luna di miele con una parte del Pd è finita da tempo.
LA ROTTURA CON UNA PARTE DEL PD – A partire dalla revoca delle deleghe un anno e mezzo fa ad Andrea Alemanni, all’epoca primo degli eletti in municipio. Ma troppo impegnato come presidente dell’Assemblea regionale del Pd per fare l’ “assessore a tempo pieno” secondo Del Bello. A creare malumore, in tempi più recenti, anche il patrocinio del II Municipio al Falastin – Festival della Palestina e il conseguente strappo con la comunità ebraica che aveva portato alle dimissioni dell’assessora alla Cultura Lucrezia Colmayer. “Ho scritto personalmente alla presidente per chiedere il ritiro del patrocinio ma non ho nemmeno ricevuto una risposta. Voglio sottolineare la mia personale presa di distanza dall’operato della presidente Del Bello” aveva spiegato Colmayer, legata alla corrente zingarettiana. Ossia all’ala dem più forte in città. Ma, nonostante diversi rumors interni al partito parlino di una difficile nuova candidatura, dalle pagine del Caffè arriva invece l’appoggio incondizionato del segretario del II Municipio.
“A DISPOSIZIONE PER UN SECONDO MANDATO” – “Sono a disposizione per un secondo mandato con tutto l’entusiasmo che serve, anche in una prospettiva di cambio di governance cittadina – spiega Francesca Del Bello a Il Caffè – sono al servizio della squadra, non mi tiro indietro. Se mi si chiedesse di ripresentarmi sarei felicissima, il mandato è stata un’esperienza bella e importante, mi sento impegnata e continuerò ad esserlo, sono da sempre una militante” aggiunge ancora l’attuale presidente, in precedenza segretaria del circolo di San Lorenzo. Una disponibilità subito raccolta sulle nostre pagine dal segretario Pd del II Municipio Guido Laj. “Se Francesca è a disposizione, il Pd non potrà che ripartire da lei, anche in considerazione del lavoro fatto sul campo. Se lei si ricandida noi ripartiamo dalla sua candidatura. Ci sono questioni aperte, sulle quali lei ha lavorato, che devono arrivare a compimento. L’abbattimento della tangenziale, la questione dell’Ex Dogana a San Lorenzo, il destino dell’Ex Zecca. Poi, se lo Stadio Flaminio diventasse della Roma, sarebbe perfetto”.
I NODI DA SCIOGLIERE – Tutto deciso quindi? Non proprio. Innanzitutto c’è l’incognita primarie. “Se si faranno o meno le primarie, allora diventa un altro discorso ma non dipende da noi, lo decide la coalizione e lo farà nelle prossime settimane” specifica Laj. E poi c’è la questione sindaco. O sindaca. E qui la partita diventa di nuovo tutta interna al Pd. “Non c’è solo il tema dei municipi ma anche quello del Sindaco – aggiunge Del Bello – Voglio contribuire alla mia città, ma dipende anche da ragionamento complessivo. Stiamo lavorando a un programma comune, bisogna partire dal fatto che siamo una coalizione con idee concrete per la città. In quest’ottica le sorti personali sono in secondo piano. Io sono a disposizione del mio partito e della coalizione. Partiamo decentramento amministrativo, i municipi devono poter gestire il verde – solo nel II abbiamo Villa Ada, Villa Torlonia e Villa Borghese – la manutenzione stradale e il patrimonio. Va ribaltato il rapporto con l’amministrazione capitolina sul bilancio, mettendo un punto alle attuali lungaggini”.
L’ASSENZA DI ALTRI CANDIDATI – A giocare a favore della presidenza uscente anche l’assenza di altri candidati. Proprio Alemanni, che aveva sfidato Del Bello alle ultime primarie, non è intenzionato a ripresentarsi nel II Municipio. “Credo che i tempi siano maturi per misurarsi su una dinamica cittadina – spiega Alemanni, oggi presidente del Pd Lazio – ma naturalmente si tratterà di una scelta collegata anche a quella del sindaco e se si tratterà di un profilo compatibile con la mia sensibilità politica. Per quanto riguarda i municipi, il partito farà una riflessione complessiva che coinvolga tutte le anime e le ambizioni dei quadri di questa città. Darò sicuramente il mio contributo a questa riflessione e lo farò in maniera costruttiva, mi sarei potuto muovere diversamente o assumere posizioni precostituite visto quanto accaduto in passato ma, al contrario, credo di essermi comportato in maniera corretta”. Sembra quindi in discesa la strada per un Del Bello bis. L’unica incognita potrebbe arrivare da eventuali primarie, sulle quali però si aspetta ancora la decisione della coalizione. Anche se, con le diverse anime che compongono il Pd, il colpo di scena può venire proprio dall’interno.