LA LOMBARDI ALZA LA VOCE
Alla proposta di Crimi “Penso che si debba discutere della permanenza del vincolo per chi amministra”, la Lombardi – capogruppo del M5S nella Regione lazio – ha risposto in maniera sprezzante: “Gianroberto Casaleggio diceva: ‘Ogni volta che deroghi ad una regola, praticamente la cancelli’. Quindi io (da attivista di lungo corso, da portavoce al secondo mandato e da membro del comitato di garanzia) dico basta deroghe: consigliere mandato zero, sindaco mandato doppio o titoli fantasiosi che sanno un po’ di presa in giro”. Il risultato, però, non cambia: la campagna elettorale è partita. E il ventilato Raggi bis anticipato un anno fa da Il Caffé è ormai scontato. La sindaca in tempo di coronavirus si presenta con la mascherina con su scritto Coraggio (che guarda caso però è pure lo stesso slogan usato nella prima campagna elettorale) mentre il portavoce dei pentastellati nell’Assemblea Capitolina Giuliano Pacetti lancia l’hashtag #VirginiaRaggi2021. Crimi d’altra parte è stato chiaro: ”Abbiamo sindaci al secondo mandato a Roma, Torino, Marino e Vimercate. Chi amministra dovrebbe poter lavorare in un’ottica pluriennale, quindi una riflessione va fatta. Il mondo cambia e dobbiamo tenerne conto”. Tanto che l’apparente resistenza della Raggi (“La mia ricandidatura non è un tema rilevante in questo momento storico”) è solo un evidente segno di bon ton politico.
PROVE TECNICHE DI CAMPAGNA ELETTORALE
Eppure le prime prove tecniche di campagna elettorale, con tanto di corsa interna al M5S, avrebbero visto in corsa pure un’altra alter ego di Virginia ossia la Lozzi, da anni impegnata a governare un’enorme fetta di Roma che si estende da San Giovanni a Cinecittà. All’agenzia Dire la Lozzi non ha nascosto di guardare al Colle capitolino. Chiedendo però progetti precisi per arrivarci: ”Prima di parlare di candidati è necessario parlare delle idee e di come vogliamo la città nel prossimo quinquennio. Dopo sarà il momento di scegliere il nome del candidato sindaco. Potrà essere Raggi, potrei essere io o magari una terza via. Ma l’importante è avere chiara una nostra idea di citta’ che ad oggi sembra un po’ mancare”. Ora auspica un incontro collegiale con sindaca e le basi per correggere il tiro.
L’ESPOSTO DI DE VITO
L’unanimità all’interno del partito certo è lontana. Marcello De Vito, l’attuale presidente dell’Assemblea Capitolina pur inguaiato nell’inchiesta stadio, ha deciso di fare un esposto ai Probiviri contro tre consiglieri Andrea Coia, Enrico Stefàno, Angelo Sturni: “Ostacolano nostra azione politica”. Per De Vito sarebbero rei di aver bloccato a sua insaputa una proposta di delibera dal titolo Forum Roma a cui lavorava da mesi e passato indenne dai pareri, favorevoli, degli uffici tecnici. Rispetto all’ipotesi di un Raggi bis, De Vito ha sostenuto: “ Sì, ma solo con l’investitura della rete”.
L’OPPOSIZIONE A CACCIA DELL’ANTI-RAGGI
Il capogruppo Pd del Campidoglio, Giulio Pelonzi, ne approfitta per attaccare: ”È a tutti noto che la Della Casa sia un’espressione politica diretta della sindaca. La sua caduta sotto il fuoco “amico” ci dimostra che una gran parte della classe politica territoriale dei 5 Stelle non accetterà l’ipotesi del Raggi bis. Questo è ancora più evidente se si considera anche che prima del IV, già tre Municipi a guida 5 stelle (III, VIII, XI) sono caduti a causa di contrasti politici con le scelte della Giunta comunale”. ”Se a questo” conclude Pelonzi, ”si aggiungono l’autocandidatura dell’attuale Presidente M5S del VII Lozzi e il noto contrasto della sindaca con la consigliera regionale M5 Lombardi, credo che una nuova candidatura della Raggi da parte del movimento sia complicata. Per quanto ci riguarda è da sempre che chiediamo alla Raggi di fare un passo indietro per consentire a Roma di tornare una grande Capitale Europea”. Le opposizioni, però, vagano nel buio per il Campidoglio in attesa di nomi da big. Pd e Fratelli d’Italia sono a caccia.