La prima definizione di “Eterna Urbe” risale al I secolo a.C., quando il poeta Tibullo declamò Roma città immortale sin dai tempi più remoti, dove “Né ancora aveva Romolo innalzato le mura”. Eppure anche le mura della città eterna possono crollare, ed è compito delle amministrazioni e degli enti preposti alla conservazione del patrimonio storico-culturale occuparsi della ricostruzione.
Il crollo del 2018 – La notte tra il 15 e il 16 dicembre 2018 si sfiorò una tragedia: il crollo improvviso di circa venti metri del muro perimetrale di Villa Mercede, a San Lorenzo, fece cedere prima la parte più esterna, poi la parte del muro che sorreggeva la cancellata superiore. Decine di tonnellate di detriti precipitarono sulla strada, causando il danneggiamento di diversi veicoli in sosta. Gli interventi dei vigili del fuoco si conclusero all’alba. Venne aperto un cantiere dal Municipio con “somma urgenza” che consentì la messa in sicurezza della strada in tempi rapidi, mentre i lavori annunciati dalla Sindaca per il ripristino del muro non sono ancora iniziati.
Il nuovo appello del II Municipio – L’ennesima richiesta sull’avvio dei lavori è stata inviata il 12 maggio scorso dall’Assessore all’Ambiente Rosario Fabiano e dalla presidente del II Municipio Francesca Del Bello. Sulla lettera, indirizzata alla Sindaca, al Ministro dei beni culturali Dario Franceschini, alla Sovrintendenza capitolina, all’Assessora alle politiche del verde Laura Fiorini e al Direttore del Dipartimento tutela ambientale Guido Calzia, si legge: “Come le SS.LL. sanno nella notte tra il 15 e il 16 dicembre 2018 una porzione del muro di cinta di circa venti metri di Villa Mercede è crollato. Da allora un intero quartiere ha visto sconvolte le proprie attività quotidiane”. La Giunta del II Municipio ribadisce di aver segnalato prontamente la gravità della situazione agli Enti preposti, richiedendo un intervento immediato. Senza risultato. “Ulteriori ritardi non sono più sopportabili: chiediamo l’immediata attivazione della procedura di messa in cantiere delle opere necessarie, lo stanziamento dei fondi necessari secondo un cronoprogramma ben definito” viene riaffermato nella lettera in chiusura.
Pronto un esposto denuncia – Contattato telefonicamente, l’Assessore Fabiano ha poi aggiunto: “La situazione si aggrava per la noncuranza delle istituzioni a cui abbiamo fatto legittimamente domande. In un momento così grave come l’emergenza Covid, abbiamo un cantiere abbandonato, un’area verde parzialmente utilizzabile, un’area bimbi completamente devastata da piante infestanti. Più passa il tempo più gli interventi saranno onerosi per il riassetto della Villa storica- sottolinea- non dobbiamo dimenticare che una porzione di Villa è stata completamente chiusa, interdetta e abbandonata da qualsiasi intervento. Questa storia non fa male solo alla viabilità, ma la villa stessa sta andando in malora perché non si può intervenire finché il muro di contenimento non verrà riparato. Così, oltre al danno per il crollo, ci ritroveremo anche la spesa sul recupero della villa. Mi consulterò con la Presidente perché a un’ennesima non risposta sull’apertura del cantiere ci rimane solo l’esposto denuncia” conclude. Villa Mercede è costituita da un’area comunale di circa 8000 mq che ospita al suo interno la Biblioteca del Municipio, la portineria, un’area giochi, un campo da basket e una pista di pattinaggio. Uno spazio prezioso nel quartiere e un importante punto di riferimento per i residenti. Il parco pubblico della Villa è inoltre caratterizzato da una zona boscosa, ombreggiata e ricca di specie arboree diversificate, tra cui palme, cedri, pini, lecci: una vera oasi in una delle zone più trafficate della Capitale. Sarebbe auspicabile non dover scrivere un capitolo dove diventa eterna la tempistica per gli interventi di riparazione e manutenzione di tutto ciò che compone e rende unica l’Urbe. Francesca Zaccari