Si è scatenata una vera e propria bufera dopo la denuncia da parte delle attiviste del centro antiviolenza e casa rifugio Lucha Y Siesta, secondo le quali “un nutrito gruppo di agenti del Commissariato Tuscolano, approfittando dell’apertura del cancello della casa da parte di un ragazzo che andava a scuola, è entrato senza preavviso dentro le stanze. Ha identificato, con una procedura quantomeno atipica, le donne ospiti e i/le minori, senza dare spiegazioni, senza attendere l’ausilio delle avvocate, stanza per stanza”. “L’identificazione improvvisa avvenuta secondo modalità atipiche è un fatto molto grave che va a ledere i diritti e la sicurezza delle donne – tuona il gruppo del Partito Democratico Capitolino – Lucha y siesta, lo spazio sociale di autodeterminazione delle donne nel Municipio VII è uno spazio attivo dal 2008 che nel tempo è divenuto un progetto cittadino di accoglienza abitativa e sociale che fornisce informazioni e ascolto a donne vittime di violenza. La Raggi, invece di fare annunci con finte promesse, ci dica quali azioni concrete sta mettendo in atto per salvaguardare le donne e la realtà all’interno della comunità di Lucha y Siesta”. Duro anche il commento della Presidente del I Municipio Sabrina Alfonsi: “Le case delle donne, come Lucha Y Siesta, La Casa internazionale, le case rifugio che accolgono le donne vittime di violenza e in fuga da situazioni difficili, devono essere luoghi sicuri, strutture protette nella loro funzione di accoglienza e cura di anime e corpi feriti – tuona la minisindaca – luoghi dove ricostruire e ritessere la propria vita, che vanno salvaguardati. Sono rimasta sconcertata dalla notizia di quanto raccontato dalle attiviste della Casa Lucha y Siesta, dove alcune donne e i loro figli ospiti della struttura inviati lì dai servizi sociali, che non riescono a sostenere le necessità di accoglienza, sarebbero stati identificati dalla Questura, stanza per stanza, senza l’ausilio delle avvocate. Come donne, politiche, attiviste, cittadine stiamo lavorando affinché i luoghi delle donne siano sicuri, protetti e tutelati. Sono al fianco di Lucha y siesta e di tutte le case, non solo rifugi ma veri poli culturali e sociali”. Sulla stessa linea il commento di Eleonora Mattia, presidente della commissione Pari opportunità della Regione Lazio: “Lucha y Siesta è un punto di riferimento imprescindibile per la città di Roma e la Regione tutta, non solo per la presa in carico delle vittime di violenza, ma anche come polo culturale e sociale dal valore inestimabile. Bene ricordare che la priorità sono il rispetto del valore dei luoghi delle donne per le nostre città e del diritto a un futuro migliore per le donne e tutti e tutte le minori ospiti”.
20/01/2021