Ha aperto le porte ai primi ospiti “Casa delle Viole”, il nuovo cohousing per persone anziane inaugurato dall’Amministrazione in zona Monteverde in un immobile confiscato alla criminalità organizzata. Il cohousing ha stanze con 6 posti letto e valorizza gli spazi comuni, come salotto, cucina e terrazzo, che vengono vissuti in condivisione dagli ospiti. L’appartamento è stato riadattato negli spazi dal Dipartimento Politiche Sociali di Roma Capitale. L’arredamento delle stanze è stato finanziato con fondi PON Metro, che contribuiscono insieme a fondi dell’Amministrazione Capitolina alla gestione del servizio. Gli ingressi degli ospiti sono stati condotti nel rispetto della normativa per la prevenzione del contagio da Covid-19, con sanificazione di tutti gli ambienti e screening sanitario prima dell’accoglienza. L’Amministrazione ha strutturato un programma di potenziamento e riarticolazione della capacità di accoglienza del Comune attraverso residenze di piccole dimensioni, riorganizzando il sistema di residenzialità per le persone anziane in stato di bisogno. Il progetto comprende sia l’apertura di nuovi cohousing e comunità alloggio che, parallelamente, la ristrutturazione delle Case di Riposo di Roma Capitale con nuove forme di residenzialità, come cohousing e miniappartamenti sempre monitorati dagli operatori. L’obiettivo finale è migliorare la qualità della vita delle persone anziane, rafforzando un modello di ospitalità basato sull’invecchiamento attivo che promuova l’autodeterminazione e la valorizzazione delle risorse personali, potenziare la flessibilità organizzativa con strutture di piccole dimensioni collegate ai servizi territoriali e nel contesto urbano e ottimizzare i costi delle strutture. “Già ad agosto abbiamo aperto ‘Casa Gaia’, un cohousing in zona Torre Gaia, e altri appartamenti sono attualmente in cantiere in tutta la città – le parole dell’assessora alla persona Veronica Mammì – alcuni con lavori in corso e altri più prossimi all’apertura. Stiamo agendo in questa direzione per tutti i settori dell’accoglienza. Apriamo cohousing e progetti di semiautonomia in residenze di piccole dimensioni anche per sostenere le persone senza dimora, stimolando il reinserimento sociale e lavorativo, per accompagnare i neomaggiorenni che escono dalle nostre case famiglia verso percorsi formativi e lavorativi, per ospitare donne vittime di violenza insieme ai loro bambini fino alla riconquista dell’indipendenza e dell’autonomia. La persona torna al centro dei servizi che Roma offre”.
17/01/2021