L’INAUGURAZIONE DEL 2010 – Inaugurato nell’ottobre del 2010, il palaghiaccio avrebbe dovuto essere smontato entro luglio 2011. Fu invece chiuso ben cinque anni dopo, ma dal II Municipio a causa di abusività nella costruzione. Nel 2018 una sentenza del Tribunale di Roma sancì definitivamente che il complesso sportivo di proprietà dell’Inps doveva essere abbattuto. Ma i lavori di demolizione della struttura sono stati finalmente avviati solo nel febbraio 2020.
LA DEMOLIZIONE – La demolizione era giunta dopo una lunga battaglia dei comitati e delle associazioni di quartiere. “Non è più accettabile il perdurare di un manufatto in stato di abbandono, ormai un vero e proprio insulto alla bellezza delle strutture architettoniche della zona, come il ponte Duca d’Aosta, il Foro Italico, il museo Maxxi, il Ponte e il Parco della Musica” avevano scritto in una lettera alla Sindaca Raggi Cittadinanzattiva Flaminio e le associazioni Cittadini Flaminio, Amuse, Parco del Villaggio Olimpico, Carteinregola e Cittadinanzattiva Lazio Onlus. Ma certo non si aspettavano che l’area sarebbe stata nuovamente consegnata ai rifiuti.
IL COLPO DI SCENA DA PARTE DEL COMUNE – Lo scorso luglio il colpo di scena. L’assessore allo Sport di Roma Capitale Daniele Frongia dichiara la volontà del Comune di riaprire la pista di pattinaggio. “Ho incontrato il direttore centrale Patrimonio e Investimenti dell’Inps, il dottor De Felice, e il presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo, il dottor Abodi per discuterne. L’intento principale, e comune alle Istituzioni presenti al tavolo è quello di restituire l’impianto riqualificato alla città togliendolo dal degrado attuale e rinnovandone la vocazione sportiva. A settembre riprenderanno le interlocuzioni anche con gli assessorati al Patrimonio e Urbanistica per le specifiche valutazioni”. Ad oggi, nulla di fatto.
LA VOCE DEI RESIDENTI – Sulla questione, adesso come allora, sono tornati a farsi sentire i comitati dei residenti. Avanzando una proposta molto semplice. Che l’area sia destinata alle attività dei giovani. E non è un caso se a esprimersi per primo sulla vicenda sia proprio il più giovane dei candidati alla poltrona da sindaco, Federico Lobuono, il 20enne fondatore di La Giovane Roma. “L’ennesimo esempio di scempio Capitale – commenta Lobuono – non avrebbe più senso, come giustamente spiegano i residenti, assegnare quello spazio ai giovani o al quartiere? Non avrebbe più senso provare a ridare alla città un’intera area vittima dell’abbandono, anziché attendere che la discarica cresca ancora? Faremo un secondo sopralluogo nel quartiere Flaminio incontrando i cittadini” annuncia in conclusione. All’epoca della sua attività la pista di pattinaggio su ghiaccio Axel era l’unica presente a Roma Nord per questo sport a livello agonistico. Tanto che, in seguito alla chiusura, molti degli iscritti hanno dovuto scegliere tra proseguire l’attività allontanandosi di diversi chilometri. Oppure rinunciare. Tutte persone che potrebbero tornare a vivere l’area. Se il Comune desse seguito alle richieste dei residenti.