È una storia triste quella che vede protagonista un clochard polacco di Roma venuto a mancare nella giornata di ieri. Si è spento dopo circa dieci giorni da quando si è ustionato per scaldare lui e la moglie accendendo un fuoco. A darne notizia è l’associazione Assobus onlus, che si occupa proprio della cura e della riabilitazione psicologica e sociale dell’ustionato.
«Questa sera è venuto a mancare M. – racconta Maria Tridico, presidente dell’associazione – M. era un uomo polacco che dormiva in un rifugio di fortuna a Roma. Aveva molto freddo e, insieme alla compagna, aveva deciso di riscaldare la piccola dimora con una candela. Il rifugio ha purtroppo preso fuoco e lui si è ustionato gravemente. M. è morto di freddo e non per le ustioni. All’alba del 2021, nella grande e immensa Roma, si muore ancora di freddo. Le vittime del freddo sono vittime dell’indifferenza e della negligenza di un sistema ingiusto che non protegge i cittadini. L’atroce e dolorosa morte di M., la sua rabbia per l’impotenza verso il freddo, suggeriscono che ci sia davvero un’azione irresponsabile da parte delle istituzioni. Assobus Onlus oggi è triste per una morte ignobile, prevedibile e sicuramente evitabile. Ciao M., se solo avessi potuto, Ti avrei aiutato».
13/01/2021