Lontane dai centri di aggregazione, dai servizi e dalle infrastrutture dei Municipi a cui afferiscono, tanto da creare dei paradossi geografici che si riverberano sugli stili di vita dei cittadini e su cui ormai è impossibile rimanere indifferenti. Sono le periferie delle periferie, quartieri dimenticati, i cui residenti sono esclusi dalla vita della Capitale. Giocoforza, a causa di un cattivo disegno dei confini municipali, sono scarsamente servite e manutenute.
CASALE CALETTO – Comincia da qui la nostra breve rassegna. Casale Caletto fa parte del IV Municipio, ma è così periferico da risultare più vicino ai Municipi V e VI. Nessun centro di aggregazione, scarsa manutenzione del verde e della rete fognaria, minima raccolta dei rifiuti, poca segnaletica stradale e, come se non bastasse, l’unico potenziale polo culturale è chiuso per inagibilità. Da almeno un anno e mezzo i suoi residenti chiedono di secedere dal IV per accorparsi al V, perché è nel quartiere di La Rustica che hanno dei riferimenti infrastrutturali. L’ex capogruppo pentastellata Germana di Pietro nel novembre 2019 riuscì a far approvare in aula la secessione, dopo di che il Campidoglio ignorò il documento.
TORRE SPACCATA – Anche nel popoloso quartiere del VI Municipio il ritornello è lo stesso; degrado, prostituzione, strade pericolose (soprattutto viale Dei Romanisti) e discariche a cielo aperto. L’inadempienza delle Torri rispetto a questo quartiere è evidente, ed anche qui conseguenza della lontananza dalle sue infrastrutture. Da molti anni il comitato di quartiere locale capitanato da Daniele Eleuteri lotta per un accorpamento con il VII, tanto che nel maggio 2019, mediante una raccolta firme, portò in aula questa vertenza. Secondo il CdQ, Torre Spaccata “ha una storia, un tessuto sociale e una conformazione urbanistica che la contraddistingue dal resto del VI e per questo ha subìto una pluridecennale indifferenza da parte delle istituzioni”. Ma anche in questo caso la risposta del Campidoglio è stata il silenzio.
GALATEA – Questo piccolo agglomerato urbano a ridosso del GRA fa parte del VI e ha circa 300 abitanti; anche in questo caso per i cittadini il punto di riferimento è La Rustica, che fa parte del V. Qui la questione è ancora più annosa perché risale al 2013, anno della Delibera n. 11 sulla ripartizione dei confini municipali, l’emendamento presentato dall’allora consigliere comunale Dario Nanni per includere Galatea nel V Municipio, ma la proposta fu bocciata. Dice Nanni: “I cittadini di Galatea fanno la spesa a La Rustica. Lì c’è la piazza, la parrocchia e i servizi e sta a poche centinaia di metri da via Galatea la quale invece dista cinque km da Tor Bella Monaca”.
NECESSARIO RIVEDERE LA DELIBERA N.11 DEL 2013 – L’elenco non finirebbe qui; anche Casal Boccone nel III e la stessa Ponte di Nona, ancora nel VI, vivono criticità omologhe in ordine ad una cattiva suddivisione amministrativa del territorio. Il tema è sparito dal dibattito pubblico, nonostante sia pacifico che ridisegnando i confini dei Municipi si ottimizzerebbe la distribuzione dei servizi migliorando la qualità della vita dei cittadini.