Partiamo dai rifiuti, nei giorni scorsi si è parlato molto del fatto che il Comune non avesse indicato nessun nuovo centro di raccolta in Municipio IX, affermazione che avete voluto smentire prontamente. Ci spieghi meglio. “Abbiamo voluto smentirla perché non è un’affermazione esatta, in quanto il IX Municipio ne avrà uno tra i più grandi sulla via Pontina all’altezza di Tor De’ Cenci. Non è inserita tra le nuove 26 aree (ma è nell’allegato A della Delibera in questione) soltanto perché la Conferenza di Servizi si è conclusa nel 2019”.
Come procede l’iter? – “È in fase di progettazione. Abbiamo chiesto all’Assessora Ziantoni di tenere alta l’attenzione e il 1 dicembre ha fatto sapere che l’area è già stata ceduta ad AMA in comodato d’uso gratuito. Dopo la validazione della Delibera sulle 26 nuove aree, si andrà avanti per quello che sarà un intervento prioritario”.
Di che tipo di struttura parliamo? “L’area misura oltre 20mila mq e oltre al centro di raccolta ospiterà la sede logistica di AMA e gli uffici municipali della società, per creare un rapporto territoriale. Inoltre porterà ad un risparmio, visto che si potrà eliminare il centro sulla Pontina che oggi è in affitto”.
I Centri di Raccolta eliminano il fenomeno delle discariche abusive? “No, ma aiutano. Ad oggi è in funzione il Nucleo Ambiente e Decoro con 25 agenti della Polizia Locale. Noi avevamo chiesto l’istituzione di un vero e proprio Reparto Operativo Ambientale (ROA) ma la Delibera è ferma in attesa di pareri. Quello che la politica deve fare è mettere le forze dell’ordine nella possibilità di intervenire, soprattutto sugli svuota-cantine abusivi”.
Cosa intende? “La Polizia ha tutti i numeri di telefono che appaiono su adesivi e cartelli sparsi in città, ma per bloccare un numero o un mezzo serve coinvolgere il Magistrato, avviare indagini per 6 mesi, accertare che il reato sia reiterato e solo allora si può procedere. Serve intervenire sulle norme per facilitare gli interventi. Un conto è bloccare un numero o un mezzo una volta l’anno, tutt’altra storia è poterlo fare con continuità. Su questo ci stiamo concentrando a tutti i livelli”.
La vicenda di Maximo si poteva gestire meglio? “Davanti alla sentenza del TAR non potevamo rimanere inermi rischiando il commissariamento. I privati sapevano benissimo quali opere si dovevano concludere per aprire, invece, soprattutto sulla stampa, hanno puntato tutto sui posti di lavoro, una criticità che comprendiamo e conosciamo, ma che non può superare la legalità. Poi ci sono i 2 milioni di nuovi fondi stanziati dai privati, che per noi dovrebbero essere 2 milioni e 640mila euro, visto che il collegamento pedonale con il quartiere è saltato”.
Come gestirete questi fondi? “Andrà concordato con i cittadini. Io punterei su un processo partecipativo online, simile a quello per la vicenda di piazza dei Navigatori. Serviranno delle assemblee pubbliche, delle linee guida e l’impegno dell’amministrazione a trasformare in progetti le idee dei cittadini”.
Le elezioni sono vicine, su cosa ci si deve concentrare? “Abbiamo passato gli ultimi 5 anni a rimettere in sesto l’ordinario. Per i prossimi 5 serve mettere in campo una visione di città. E lo stiamo facendo con il Pums e iniziative come quella per riqualificare l’ex Città del Rugby”.