LA VICENDA RECENTE – Il 25 agosto del 2016 una delibera della giunta capitolina inserisce il complesso militare in “una strategia olistica per la rigenerazione delle aree periurbane del quadrante nord-ovest di Roma”. L’atto è propedeutico per l’accesso ai fondi del bando periferie della Presidenza del consiglio dei ministri. Qualche mese dopo, a novembre, arriva il via libera dal Governo: 18 milioni per Roma e 39 milioni per Città metropolitana. Si esulta in Campidoglio ma anche nei Municipi e nei Comuni della provincia. Le amministrazioni locali iniziano a muoversi per quanto di loro competenza. Si tracciano i progetti, si avviano mutui con Cassa depositi e prestiti, si ipotizzano cronoprogrammi per i cantieri. Nel Municipio XIII, le richieste dei cittadini sul futuro del Forte quindi si fanno insistenti, ma l’amministrazione locale tace.
I RESIDENTI – “Da anni si parla della riqualificazione del Forte Boccea – spiega Raffaella Gianferri del network Cattive ragazze, un’associazione di donne che si è costituita per sviluppare un presidio culturale nel Municipio XIII – si era detto che l’area sarebbe diventata un parco pubblico e avevamo proposto di creare una piazza multifunzionale per gli spettacoli teatrali e musicali, nella zona ci sono diverse scuole che fanno questo genere di attività”. Dopo anni e decine di richieste, a luglio scorso, i cittadini ottengono un incontro con l’amministrazione municipale, “però, la presidente, Giuseppina Castagnetta, dice che le nostre proposte sono troppo complesse e ci liquida. Da allora proviamo ad avere un dialogo con il Municipio ma senza successo”, sottolinea Gianferri.
IL FORTE E I LAVORI – Intanto il Campidoglio, a settembre scorso, comunica che la riqualificazione va avanti e che “l’area esterna al Forte sarà resa disponibile per cittadini e turisti, mentre il restante spazio verrà utilizzato dalla Presidenza del consiglio per le attività della Scuola di formazione del dipartimento delle informazioni per la sicurezza”. È la stessa risposta che arriva all’interrogazione della consigliera municipale d’Italia viva Arianna Ugolini che spiega: “Con 21 giorni di ritardo sul tempo consentito dalla legge per rispondere a un’interrogazione l’assessora ai Lavori pubblici del Municipio XIII ci riporta pochi dettagli e già noti, non ci fa vedere il progetto, né ci fa sapere quanti sono i fondi a disposizione, se ci sono e se saranno sufficienti a terminare l’opera, che prevede anche lo spostamento del mercato di via Urbano II in quest’area. Anche in commissione Trasparenza non abbiamo ricevuto riscontri. Le domande di ieri quindi sono quelle di oggi”.