Farmacisti in prima linea?
“Siamo stati sempre aperti. Abbiamo assistito la cittadinanza anche durante il lockdown”.
Prima i vaccini anti-influenzali ora i test anti-Covid?
“Dal 16 ottobre al 23 novembre abbiamo distribuito 113.000 vaccini in tutto il Lazio. Ora la Regione ha comunicato che i vaccini sono finiti. Era prevista una ulteriore tranche di 600.000 campioni. Comunque stiamo uscendo dal periodo vaccinale, che in genere scade il 15 novembre”.
E per i test per la prevenzione del coronavirus come vi siete organizzati?
“Effettuiamo in farmacia i test sierologici e i tamponi antigenici, i cosidetti test rapidi. Non necessitano di ricetta medica. Con i test sierologici, col prelievo di una goccia di sangue, scovando gli anticorpi, si accerta se si è entrati in contatto in passato col virus. Con gli antigenici se si è potenzialmente positivi al virus e si effettua con un tampone nasofaringeo. I primi costano 20 euro. I secondi 22 euro. La spesa è detraibile, ma solo se pagata con moneta elettronica. La popolazione comunque ci chiede per lo più gli antigenici. Si vuole sapere se il pericolo è attuale, non se c’è stato. In caso di riscontro di positività il paziente viene indirizzato a strutture specializzate o ai drive-in per sottoporsi al tampone molecolare”.
Quante farmacie hanno aderito al progetto dei test?
“Le farmacie aderenti sono 190 nel Lazio e hanno eseguito in pochi giorni oltre diecimila test. Con un trend di 2.800 test al giorno, in aumento. Su Roma città sono 100 le farmacie già attive. In provincia 60. Ma ci aspettatiamo un aumento delle farmacie aderenti. Dovremmo superare i 300 nell’intera regione. Per conoscere l’indirizzo della farmacia più vicina aderente basta consultare il sito del sistema sanitario regionale ”Salute Lazio””.
Come vi siete organizzati?
“Abbiamo un ingresso dedicato e un’area isolata rispetto al resto della farmacia. Si utilizzano gazebo o camper. Appuntamento obbligatorio e risultato nel giro di dieci minuti. Il nostro apporto è cruciale per fare uno screening di massa, decongestionando così il sistema dei drive in”.
Una prima stima sui risultati?
“Dipende dalle zone. In media ci assestiamo sul dieci per cento. Ogni 30 prelievi ci sono in genere 3 positivi. Voi contribuite anche alla distribuzione delle bombole di ossigeno, particolarmente utili anche in questo periodo. C’è ancora allarme per la carenza? Il problema è a macchia di leopardo. La situazione comunque era critica fino a una decina di giorni fa. Ora si può dire risolta. Il contenitore non tornava. Servono ricorrenti opere di sensibilizzazione. Quando il contenitore e vuoto va restituito. Una volta sanificato così può tornare in circolazioni. In molti invece lo trattengono dopo l’uso”.
Nel frattempo i farmacisti restano bersaglio di atti legati alla microcriminalità.
“Da marzo la situazione si è calmata. Meno rapine. Sono aumentati, invece, i furti, specie negli ultimi giorni. Spaccano le vetrine per provare a rubare. In genere però i malviventi vengono disturbati dagli allarmi e dai sistemi di vigilanza. Negli ultimi giorni è capitato in zona Prenestina, a Roma Nord, all’Eur”.
Un rammarico…
”Credo che se l’iniziativa dei test rapidi in farmacia fosse stata avviata già a settembre si sarebbe contenuto il contagio, evitando magari la conseguente chiusura delle scuole e le restrizioni a cui stiamo assistendo”.
NON SOLO DRIVE-IN: I MOLECOLARI NEI LABORATORI PRIVATI
Ma non ci solo i farmacisti in prima linea. Nel frattempo, come ribadito da Vincenzo D’Anna, presidente dell’Ordine nazionale dei Biologi la Regione Lazio ha modificato la modalità di erogazione prevista per l’esecuzione dei test molecolari, di conferma dei test rapidi per virus CoV-2, aprendo l’opportunità di esecuzione nei laboratori clinici già autorizzati per i test rapidi, ovviamente col contributo di biologi. D’altra parte il test molecolare è l’unico in grado di diagnosticare il Covid con certezza perché riconosce l’Rna del virus e quindi per ora resta il test più sicuro. Si effettua inserendo una sorta di cotton fioc nella gola e nel naso del paziente per prelevarne le secrezioni respiratorie. Nel Lazio si può effettuare nei drive-in gestiti dalle Asl, ma in seguito a una sentenza dei giorni scorsi del Tar anche nei laboratori medici privati. Al riguardo la Regione Lazio ha comunicato: ”Estesa la rete COROnet con laboratori privati abilitati dal laboratorio di virologia dell’IRCCS Spallanzani, per l’esecuzione di test molecolari a carico del cittadino su richiesta diretta o per conferma di positività del test antigenico. Si consiglia di contattare la struttura prima di recarsi a fare il test”. Il costo medio da 50 ai 60 euro. (Ade.Pie.)