IL PRINT TOR FISCALE – Il Print Tor Fiscale prevedeva la realizzazione di un edificio destinato all’housing sociale, di un centro civico, di due piazze, parcheggi e scuole, tra cui un asilo nido immerso in un’area verde, nonché la valorizzazione dell’asse archeologico della via Latina in un piano che puntava a riunire il quadrante che va dall’Arco di Travertino alla Torre del Fiscale. Il progetto era stato approvato nel 2012 dalla giunta del Municipio, che al tempo era il IX e oggi è il VII, ma non era poi stato adottato dal Campidoglio. Nel 2017, così, l’Aula del Municipio VII, rispondendo all’insistenza dei comitati, ha licenziato una risoluzione. “Diversi mesi dopo – spiega Gloria Mazzamati del comitato Tor Fiscale ’88 – insieme a Italia Nostra e alle altre associazioni abbiamo scoperto che Roma Capitale senza alcun confronto con i cittadini ha modificato in modo sostanziale il Print”. In una lettera di Italia Nostra del febbraio 2020, rivolta alla sindaca di Roma Virginia Raggi e all’assessore all’Urbanistica Luca Montuori, si legge che nel Print sarebbe stato “cambiato il perimetro, i contenuti, gli obiettivi pubblici” ed “eliminata la valorizzazione dell’intero asse della via Latina”. L’obiettivo del piano elaborato dai cittadini “era quello di diradare i manufatti nell’area verde tutelata dell’Appia e consentire nuove costruzioni all’Arco di Travertino – continua Mazzamati – il nuovo programma redatto da Risorse per Roma, invece, incentiva la cementificazione selvaggia persino sulle aree destinate a verde”.
LA LETTERA A BEPPE GRILLO – Così dopo incontri, proteste e appelli inascoltati, a fine ottobre un gruppo di associazioni (comitato Tor Fiscale ’88, Italia Nostra, comunità territoriale Municipio VII, rete Cinecittà Bene Comune, Archeomitato e comitato per il parco degli Acquedotti Tor Fiscale) si è rivolto direttamente al fondatore del Movimento 5 stelle. “Caro Grillo, hai creato dei mostri – si legge in una lettera aperta – un movimento che voleva partire dal basso e che invece ignora con arroganza, presunzione e incompetenza il lavoro e i bisogni del territorio. Non siamo disposti ad accettare un tale scempio”. A oggi anche questa lettera è rimasta senza risposta, ma intanto dal Campidoglio il presidente M5s della commissione Urbanistica di Roma, Carlo Chiossi, spiega che “dal momento che il Print non è mai stato adottato con delibera, sull’area in questione vigono le regole del Piano regolatore generale e pertanto il rilascio dei permessi a costruire non è in contrasto con la normativa”.