Consigliera Celli, mancano pochi mesi alle elezioni di Roma 2021. Come valuta l’autocandidatura della Raggi?
“In generale credo sia legittimo che un sindaco dopo il suo primo mandato chieda di correre per un secondo, se ha ben governato e se ha l’appoggio della città. Il problema con l’autocandidatura della Sindaca però c’è. Ed è anche un problema di metodo, con questa fuga solitaria e senza dialogo con le forze politiche. Roma ha dimostrato anche alla Raggi che è una città complessa, che si governa con un grande sforzo di dialogo, confronto e coinvolgimento e grande umiltà. La città è peggiorata in questi 4 anni nella percezione di tutti. Questa fuga in avanti ha prodotto più divisioni che apparentamenti. E’ un dato di fatto e osservo quanto è accaduto. Ma del resto è anche purtroppo coerente con una gestione del mandato, che non ha mai portato la sindaca ad avere un dialogo con i diversi gruppi rappresentati in Comune”.
Come valuta la candidatura di Calenda? E delle primarie cosa pensa?
“Bisogna partire dai progetti, dalla visione della Roma che immaginiamo nel futuro e aggregare il maggior numero di forze, di persone, di associazioni. Vede, l’immagine più vera che ricordo della Sindaca è quel pianto nel suo primo giorno in Campidoglio rubato dai fotografi sotto il balconcino. Credo davvero che fare il Sindaco faccia tremare i polsi e sia un’emozione fortissima e unica. Proprio per questo da soli è un compito impossibile. Ecco, chiunque sarà il candidato del centrosinistra dovrà avere questa forza. Le primarie sono sicuramente l’occasione per esprimerla. Ma certo il Covid è una variabile importante che si è imposta nelle nostre vite. I prossimi mesi e le prossime settimane capiremo come si evolve la pandemia e quali saranno le scelte della coalizione. Mi auguro che le primarie si possano svolgere, vorrà dire anche che stiamo combattendo bene contro il virus”.
Quali sono gli errori che il centrosinistra dovrà evitare per conquistare Roma?
“Roma è una città difficile con problemi complessi, portati all’esasperazione da 5 anni di non governo, basati più su concetti astratti, ideologici, piuttosto che sulla realtà dei fatti. Il centrosinistra dovrà ricucire un rapporto con i cittadini, dovrà saper ascoltare e porsi degli obiettivi realizzabili, dovrà mettere in campo la migliore squadra possibile capace di ridare fiducia ad una città allo stremo e trovare nuove strategie operative che ci consentano di ripartire. Ma un cosa è certa. Il centrosinistra non dovrà chiudersi ma aprirsi alla città, ascoltare i cittadini, essere presente nei territori e dialogare con i corpi intermedi. Chi curerà le ferite di Roma saranno i Romani stessi. A noi l’obbligo e il piacere di ascoltarli”.
Lei è personaggio istituzionale molto attivo. Su cosa si base la sua linea politico-amministrativa?
“All’inizio di questa consiliatura nel 2016 ho avviato la campagna di ascolto “Proponiamo per Roma”, per raccogliere idee di cittadini e sostenitori della Rete Civica che poi sono diventate proposte di delibere, molte approvate in Aula Giulio Cesare. Come il progetto di istituire un parco archeologico a cielo aperto al Celio, recuperando manufatti importantissimi per la storia della nostra città. O come la possibilità di leggere sul sito di Ama o Comune i turni di spazzamento delle strade. Negli ultimi mesi che ci separano dal voto credo sia necessario concentrarci sulle difficoltà emergenziali della nostra città, portando proposte concrete che migliorino la vita ai cittadini. Il Covid lascerà la città ancora più stremata, le aziende ancora più in difficoltà. Bisogna cambiare l’approccio, aprirci alle innovazioni, accelerare sulla digitalizzazione che è anche una forte garanzia contro la corruzione. E far ripartire le piccole come le grandi aziende, dai centri sportivi diffusi nei quartieri alle grandi competizioni e eventi che dovranno tornare a far pensare a Roma come una città attrattiva. Dobbiamo trovare nuovi strumenti di contrasto al degrado, alla precarietà abitativa e alla marginalità sociale. La partecipazione deve diventare reale, a cominciare dalla trasparenza di dati e progetti da parte di chi governerà la città dal 2021”.