PD NON SCIOGLIE LA RISERVA SU CALENDA
Calenda in realtà più che di quartiere, ha problemi di vicinato. Il Pd non ha sciolto la riserva sul suo nome. Nicola Zingaretti, sembra in tregua, ma i dem propendono più per il no. Stefano Fassina, (Leu), lo ha escluso: ”Calenda non può guidare una alleanza progressista per Roma”. ”La mia opinione”, ha chiarito, ”è che siamo al galleggiamento da troppo tempo, non sono stati neanche impostati gli interventi per aggredire in modo strutturale i problemi che pesano su Roma. Dopo quasi 5 anni di consiliatura Raggi non sono state neanche avviate le operazioni. Roma ha bisogno di una svolta. Calenda? Per quanto mi riguarda, Calenda può far parte legittimamente della coalizione, ma per la posizioni che ha e gli interessi economico-sociali a cui fa riferimento non può essere il punto di sintesi di un’alleanza progressista per Roma”. Anche Raggi, come il rivale Calenda, non sembra avere spalle coperte dalla base (i 5S sono spaccati in più rivoli), ma chi pensa che uno dei due possa fare un passo indietro ha slanci utopici. A breve, però, la discesa in campo per la destra di Guido Bertolaso, l’ex capo della protezione civile che piace tanto a Matteo Salvini e che pare stia raccogliendo anche l’apertura di Giorgia Meloni potrebbe portare nuovi scossoni e equilibri.
DIMISSIONI A GOGO
Raggi, intanto, procede in versione caterpillar. Nemmeno davanti alla girandola di dimissioni nella Giunta, nelle partecipate e ora, di fronte al caos-scandalo dei vigili, di quello del comandante della Polizia locale di Roma Capitale, Stefano Napoli, si è scomposta limitandosi a tirare fuori la sua esortazione sempreverde: ”Andremo avanti. Anche in questo caso”. Chi sbatte la porta in realtà lamenta sempre lo stesso punto: ”Siamo stati lasciati soli”. Il capogruppo dei Pd in Campidoglio, Giulio Pelonzi, prova a esortare la sindaca: ”Si dimette anche il comandante dei vigili. Ennesima bufera nell’amministrazione Raggi. Quante dimissioni apicali, fra assessori, amministratori delegati, direttori si sono verificati? Segno di un evidente fallimento, è la sindaca che dovrebbe dimettersi”.
RAGGI E IL PROCESSO CHE NON LA PREOCCUPA
Raggi, al solito, nemmeno risponde. Anche la grana del processo di appello che pende su di lei, dopo l’assoluzione in primo grado, su un presunto falso per la nomina del fratello di Marra, sembra non preoccuparla perché – ha annunciato – “anche in caso di condanna non mi dimetto” . Il 14 dicembre sarà di nuovo in aula, in attesa della sentenza, che potrebbe arrivare nell’udienza successiva. Mentre il progetto stadio si avvia a un nuovo stallo, a darle un conforto arriva anche una prima conclusione della procura sul fronte metro. I guasti erano dovuti anche alla cattiva manutenzione. Il pm Francesco Dall’Olio ha firmato l’atto di completamento delle indagini per 14 indagati, di cui 4 dipendenti di Atac contestando il reato di frode nelle pubbliche forniture e lesioni. Non avrebbero sorvegliato adeguatamente i lavori effettuati (e in alcuni casi non effettuati e dati per svolti) sulle scale mobili dalla ditta addetta alla manutenzione.
MOBILITA’ GREEN
Sul fronte Atac, invece, il Garante degli scioperi ha strigliato la municipalizzata dei trasporti e deciso di inviare alla Procura la documentazione relativa al picco di assenze registrato lo scorso 23 novembre sulla linea C della metro, rimasta bloccata per oltre cinque ore. Una situazione anomala, con il 9 per cento degli addetti che non si è presentato al lavoro, a fronte di una media dello 0,5 per cento. Per l’Authority, si è trattato di ”un’azione collettiva concertata che ha arrecato grave disagio al diritto alla mobilità dei cittadini utenti”. Il capogruppo di FdI in aula Giulio Cesare, Andrea De Priamo, a proposito di mobilità, continua a portare avanti la sua battaglia anti ztl: ”I varchi vanno tenuti aperti, si potrebbero studiare misure mirate per i giorni di ressa contingentando gli ingressi in via del Corso”. Per l’avvio della mobilità a tutto green bisognerà aspettare pochi mesi, promettono al Campidoglio. E’ appena entrato in servizio il bus ibrido. Entro giugno saranno in cento.