La Conferenza dei sindaci di Roma e provincia – che tecnicamente prende il nome di Conferenza dei sindaci Acea Ato 2, guidato dalla sindaca della città eterna Virginia Raggi – ha votato all’unanimità appena poche ore fa tutti i provvedimenti richiesti da Acea, la municipalizzata pubblica dell’acqua, al 51% di Roma Capitale. Si tratta, principalmente, dell’aumento delle bollette in arrivo agli utenti nei prossimi anni, oltre all’autorizzazione a costruire, al costo di quasi 70 milioni di euro, un secondo ‘potabilizzatore’ di acqua del Tevere, uno dei fiumi più inquinati d’Italia, che verrà poi inviata nei rubinetti di quasi 4 milioni di cittadini che vivono nei 112 comuni della Città Metropolitana di Roma. Tutto ciò nonostante il primo ‘potabilizzatore’, costruito e ultimato da più di due anni, non sia mai ancora nemmeno entrato in funzione a causa di gravi problemi igienico e ambientali che incombono sull’impianto industriale. Infine, sarebbe in arrivo anche il bonus idrico, ossia un aiuto economico per cittadini meno abbienti. È quanto riporta la nota stampa del Coordinamento Romano dell’Acqua Pubblica che pubblichiamo per intero. “Oggi i Sindaci della Provincia di Roma, a partire da Virginia Raggi e Esterino Montino, hanno scritto una delle peggiori pagine nella storia della gestione dell’acqua di questo territorio. All’unanimità hanno approvato una delibera e una tariffa che: prevede aumenti enormi nei prossimi anni; garantisce ad ACEA di continuare a fare lauti profitti (oltre 260 milioni di euro solo tra il 2018 e il 2019); non impone il blocco dei distacchi del servizio; condanna le/i roman* a bere l’acqua del Tevere in grande quantità (3000 litri al secondo). Per coprire questo misfatto hanno approvato un emendamento che aumenterà il budget del bonus idrico, ma è solo una foglia di fico visto che si tratta di uno strumento di sostegno a cui è praticamente impossibile accedere, lo dimostrano i dati dell’utilizzo fatto finora. In questi giorni la spregiudicatezza di ACEA si sta dimostrando con il suo vero volto: si inviano squadre di tecnici a fare distacchi del servizio a partire da quelle situazioni più fragili, come le occupazioni a scopo abitativo, di fatto infischiandosene dell’emergenza sanitaria in atto. Su questo proseguiremo a mobilitarci a partire dai prossimi giorni per garantire il #dirittoallacqua a tutte e tutti. Le proposte alternative esistono e le abbiamo diffuse nei giorni scorsi (scaricabili qui ttp://craproma.blogspot.com/…/dossier-perche-votare-no…) inviandole anche a tutti i Sindaci che si sono ben guardati dal prenderle in considerazione mettendo in atto uno spettacolo stucchevole alla Conferenza dei Sindaci svolta questa mattina: una voce sola senza nessuno che abbia minimamente provato a uscire dal coro per denunciare la realtà dei fatti: ossia una politica aziendale tutta volta a massimizzazione dei profitti. La collettività pagherà molto cara questa scelta ma non intendiamo arrenderci e continueremo la nostra lotta per l’#acquapubblica e partecipata”.
27/11/2020