Dopo i politici, i giudici e i giornalisti ora a parlare di Maximo sono anche i sindacalisti. L’inaugurazione di stamattina 27 novembre di Maximo, il centro commerciale situato sulla via Laurentina nel IX Municipio – che ha avuto luogo in concomitanza con il Black Friday – ha fatto arrabbiare e non poco Francesco Iacovone, dirigente Cobas di lungo corso e delegato nazionale del settore Commercio. “L’amministrazione Raggi – tuona Iacovone – esulta per l’inaugurazione del centro commerciale Maximo, in piena crisi sanitaria con la città di Roma che costantemente conta circa 1.500 contagi al giorno. Gli assembramenti sono cominciati già dalle 9.30 di questa mattina. Il Consiglio Comunale ha approvato una mozione con cui, a valle degli impegni assunti dai proponenti, viene concesso il via libera all’apertura del centro commerciale nel rispetto dei vincoli stabiliti nella convenzione urbanistica e delle opere pubbliche da completare, ma non tiene in alcun conto lo sforzo di medici e infermieri e lo stress sanitario dei nosocomi romani. Uno schiaffo in faccia alla salute pubblica, prerogativa della Sindaca, gli assembramenti sono cominciati di buon mattino e questa inaugurazione rischia di trasformarsi in un innesco virale che aggraverebbe ulteriormente la crisi sanitaria in atto nella città di Roma. E la scusa della salvaguardia occupazionale non regge affatto – prosegue il rappresentante sindacale – i centri commerciali sono le moderne fabbriche della precarietà e sarebbe interessante andare a verificare le condizioni contrattuali dei tanti commessi. Spesso precari e part time imposti. E i lavoratori del commercio stanno già pagando un duro prezzo in termini di contagi. Lo shopping è uno degli anelli deboli del controllo della pandemia e troppo spesso la politica si piega agli interessi delle multinazionali del commercio. Il prezzo salato lo pagano gli operatori sanitari, i lavoratori e i cittadini che seguono le regole anti contagio”.
27/11/2020