La collaborazione con i vigili – “Un grosso risultato – hanno commentato dal Circolo – però ora i terreni restano vuoti e a rischio. Speriamo che i proprietari li sorveglino”. Il sito per anni era stato oggetto di occupazioni abusive e di accumulo di rifiuti, solo dopo le molte segnalazioni si è arrivati alla bonifica. “La collaborazione con la Polizia Locale è partita dalla nostra mappatura dei siti di abbandono dei rifiuti – spiega il presidente del Circolo, Massimiliano Coppola – ed è stata formalizzata a febbraio”. I cittadini raccolgono le segnalazioni e le inviano ai Vigili con tutte le informazioni reperibili: “Forniamo tutto quello che serve per agire, tipologie di materiali, coordinate, data presunta dell’abbandono e foto – spiega Coppola – in questo modo si semplifica l’intervento”. La mappatura raccoglie ormai 80 siti (dai 18 con cui si era partiti lo scorso ottobre). L’area censita, con terreni pubblici e privati, attualmente comprende Fonte Laurentina, Vallerano, Torretta, Casal Fattoria, Castel di Leva, Porta Medaglia, Santa Fumia e parte della zona attorno al quartiere Laurentino.
Non mancano le difficoltà – “Paradossalmente abbiamo più facilità a far rimuovere rifiuti quando i terreni sono privati, per paura delle sanzioni – affermano i cittadini – purtroppo non abbiamo gli stessi risultati con il Comune e la Città Metropolitana”. Ne è l’esempio un sito a poca distanza dalle scuole di Fonte Laurentina dove era stato sversato illegalmente del ‘car fluff’ (materiale plastico derivante dalla rottamazione delle auto). “Qui le operazioni di bonifica si sono fermate perché a ditta (sotto appalto Ama) non ha trovato una discarica disponibile – raccontano – così il fluff è stato lasciato in alcuni container che sono a loro volta diventati sito di sversamento”. Altro caso riguarda delle lastre di cemento-amianto abbandonate in un’area verde sempre a Fonte Laurentina: “Prima del lockdown abbiamo chiesto di delimitarle e segnalarle – racconta Coppola – ma siamo stati diffidati perché saremmo incorsi in una denuncia. Poi a fine giugno la ditta è passata sulle lastre con mezzi pesanti sbriciolandole e rendendole ancora più pericolose”. Una serie di problemi, spesso comunicativi, che fiaccano l’iniziativa lodevole dei cittadini. Come il caso delle foto-trappole che il Circolo vorrebbe donare per scoraggiare nuovi sversamenti: “Lo abbiamo proposto ma nessuno dalle istituzioni ci risponde – seguitano – ora procederemo con il Nucleo Ambiente e Decoro della Polizia Locale e cercheremo di capire come affidarle direttamente a loro”.