Il sopralluogo – La funzione di questo luogo dovrebbe essere quella di esporre i reperti degli scavi presenti sul territorio municipale, rendendoli fruibili per i cittadini. Questa secondo l’assessore Lalli è un’esigenza molto sentita: “Ce lo chiedono ogni volta che dopo uno scavo ci troviamo a dover coprire dei ritrovamenti. Con un luogo come questo invece possiamo ricostruire la funzione e il luogo di provenienza, contestualizzando il reperto. Dobbiamo pensare ad un museo moderno, con laboratori di archeologia sperimentale e attività per le scuole che invitino alla conoscenza del patrimonio locale. Serve una sede per tutto questo e la ex Vaccheria sembra perfetta”. Al sopralluogo organizzato con la Soprintendenza erano stati invitati anche il PAU e il Dipartimento Patrimonio di Roma Capitale: “Purtroppo non si sono presentati – afferma Lalli – peccato, serve un accordo per acquisire l’immobile e darlo in gestione a chi lavora nel settore. Una cooperativa, una società o un’associazione, penso ad una collaborazione con le università. La Soprintendenza concorda con questa visione, andrà convinta Roma Capitale, ma penso che si potrà fare grazie ad un progetto preciso di gestione”.
I prossimi passi – Secondo l’assessora Lalli tutto questo si può realizzare, “basta che tutte le parti sappiano esattamente cosa fare. Non si può lasciare in abbandono un pezzo così importante del nostro patrimonio”. Al momento si sta realizzando un elenco di opere che possano trovare posto nelle teche, mentre l’idea resta quella di assegnare la struttura attraverso un bando che però, afferma l’assessora Lalli, “deve contenere anche tutti i desiderata dei cittadini. Se lo hanno sempre immaginato come punto di incontro dovrà starci anche questo – aggiunge – penso però che la struttura debba essere utilizzata per la sua funzione, è impensabile smantellare tutto – conclude – Creiamo un Museo che sia vivo”.