La storia del ponte – L’allora Circoscrizione XI (oggi Municipio VIII) il 9 maggio 1995 prende in carico il ponte. Dopo anni di abbandono, l’11 luglio 2013 l’allora Giunta Catarci presenta il progetto The Bridge Gallery per trasformare il ponte in una galleria di street art. Come contropartita i privati utilizzarono la facciata dell’ex Fiera di Roma per delle affissioni pubblicitarie fuori misura, che furono la causa dello stop al progetto, dato che il Comune non rilasciò le autorizzazioni. Alla fine del 2014 il Municipio VIII sistemò l’illuminazione e organizzò la chiusura serale in accordo con i PICS, ma dopo pochi mesi la collaborazione si interruppe e il ponticello tornò all’abbandono. A dicembre del 2014 la riqualificazione venne tentata dal Comitato di Quartiere Ostiense dagli attivisti di Alexis (occupazione di Ostiense sgomberata nel 2017) e del Collettivo Cagne Sciolte. Dopo una pulizia generale il ponte fu rinominato ‘L’Argonauta’ e venne lanciato un bando per reinterpretarne la facciata. Purtroppo anche quest’esperienza non è durata. La chiusura definitiva del passaggio è arrivata il 2 marzo 2018 ad opera dei Vigili del Fuoco e da allora si attendono le verifiche strutturali e gli eventuali interventi.
La vicenda in Municipio VIII – Il 13 ottobre scorso il M5s ha presentato un’interrogazione in Municipio VIII per chiedere a quale punto sia l’iter. “Si stanno completando i lavori per la nuova sede dell’Università Roma Tre – afferma il capogruppo, Enrico Lupardini – inoltre i negozianti della piazza stanno soffrendo e con il passaggio forse la situazione migliorerebbe. Si potrebbe affidare loro l’apertura e chiusura, oppure coinvolgere un’associazione che lo animi con delle iniziative. In ogni caso – conclude – l’inerzia sulla struttura deve finire”. Al Municipio non risulterebbe un sopralluogo del SIMU in cui si valutavano gli interventi in 40-50mila euro (richiamato dai penta-stellati), così il 15 ottobre con una Memoria di Giunta ha chiesto agli uffici di reperire le risorse per affidare le indagini e la progettazione, per poi richiedere fondi al Campidoglio: “Dal SIMU non abbiamo avuto risposte così abbiamo dato mandato agli uffici – afferma l’assessora ai Lavori Pubblici, Paola Angelucci – in questi anni il Municipio ha speso soldi per pulirlo e renderlo agibile, basti pensare che non rientra nelle competenze di Ama. Se una valutazione strutturale non serve basta che il SIMU ci risponda. Possiamo intervenire per ripulirlo, ma poi serve affidarlo per non farlo ricadere nel degrado e il Comune deve fare la sua parte”, conclude l’assessora. Purtroppo per questa struttura, così importante ma così difficile da manutenere, sembrano prospettarsi ancora tempi lunghi.