La decisione di centralizzare le procedure nella rete Coronet, afferma il Tar, non è stata sbagliata nel momento in cui è stata assunta dalla Regione; tuttavia le circostanze in questo momento storico sono diverse. “Non è vero che il trend dei contagi sia decrescente, anzi, ci troviamo di fronte a una impennata dei contagi, anche e grazie alla aumentata numerosità delle verifiche accertanti la positività – che non è certificazione di stato di malattia – non è vero che l’auspicato contributo privato non sia di decisiva utilità, posto che se l’interesse nazionale è quello di massimizzare il numero di verifiche onde procedere proprio al tracciamento (…) l’estensione dei soggetti in grado di effettuare dette verifiche risponde proprio a tale fine”.
Non ha retto all’esame dei giudici nemmeno la motivazione addotta dalla Regione, secondo cui è necessario concentrare i tamponi nella rete Coronet, sotto la guida dell’istituto Spallanzani, per ridurre al minimo l’incidenza di falsi positivi e falsi negativi. “Nelle indagini svolte con i reagenti in esame, si attesta la presenza solo di casi di falsi negativi e mai di falsi positivi – si legge nella sentenza del Tar, che accoglie le motivazioni dell’Artemisia – D’altronde neppure il solo studio citato dalla Regione Lazio nel proprio appello cautelare (Local Resumption of Elective Surgery Guidance, American College of Surgeons, Released April 17, 2020) parla di falsi positivi, né a ben vedere la Regione è stata in grado di citare una percentuale di tale evenienza, a differenza di quanto fatto per i falsi negativi, approssimativamente stimati in circa il 30% dei casi esaminati”.
“Non c’è ragione sanitaria alcuna per cui (il test molecolare, ndr) non debba essere svolto da più soggetti possibili – senza che ciò determini una sottrazione di risorse pubbliche (né finanziarie, né materiali) – il solo esame diagnostico che al momento consente di individuare i soggetti infetti e di applicare quindi quei protocolli di tracciamento e isolamento che sono l’unica vera alternativa al confinamento generalizzato“.