In cosa consiste il progetto – “Come tutte le azioni dell’Ecomuseo Casilino, E.P.ART Festival è un progetto collettivo ispirato alla Convenzione di Faro che prevede la partecipazione, in tutte le fasi operative, delle comunità locali, che così diventano i principali soggetti produttivi e gestionali delle nuove opere – spiega Claudio Gnessi, Presidente dell’Ecomuseo – il nostro intento e desiderio con E.P.ART è divulgare un’idea di arte pubblica come intervento narrativo a cura collettiva”. La perfetta sinergia tra Arte Urbana, partecipazione diretta e valorizzazione del territorio fonda così le basi per la creazione di un “Comitato di cura”, volto a salvaguardare, diffondere ed ampliare il patrimonio storico ed artistico del territorio.
I primi incontri – Il progetto si inserisce nel programma culturale RomaRama 2020 ed è vincitore del piano triennale indicato dall’avviso pubblico “Estate Romana 2020-2022”. Per ogni anno è prevista la creazione di due opere di Street Art su Roma est. I primi incontri, partiti a Villa Gordiani lo scorso settembre, hanno visto la partecipazione ed il coinvolgimento dei residenti, dell’associazionismo di zona e di diverse realtà locali. “Insieme ai membri dell’Ecomuseo Casilino, le comunità coinvolte attraverso una call pubblica, costituiranno un vero e proprio Comitato di cura nella fase di ideazione come nella fase produttiva, attraverso la scelta della location, del tema e dell’artista che eseguirà l’opera- dichiara il collettivo dell’Ecomuseo- inoltre, per l’intero periodo di esecuzione del progetto, saranno organizzati momenti di ascolto e condivisione”.
I luoghi individuati – I luoghi individuati per la realizzazione delle prime opere di Street Art riguardano la facciata di un palazzo a ridosso del Grande raccordo anulare delle biciclette (GRAB) e una sezione del muro che costeggia la ferrovia della stazione “Serenissima”, dove un murale racconterà la storia del quartiere. I prossimi incontri previsti dal progetto E.P.ART sono finalizzati a costruire il “fulcro” del Comitato di cura che gestirà le tappe dell’iter progettuale. “L’obiettivo è costruire le linee guida di un vero e proprio museo diffuso, sostenuto dall’Ecomuseo Casilino e gestito dalla comunità stessa – aggiunge l’Associazione – con una collezione patrimoniale multidisciplinare che verrà impreziosita dalle nuove opere di arte urbana”. Un progetto ambizioso e innovativo che parte dall’aggregazione, continua con l’esplorazione del territorio per raggiungere orizzonti presenti nello stesso, spesso nascosti e dimenticati. Molti da ri-scoprire, altri da valorizzare, altrettanti da rappresentare.