Via Facchinetti esclusa dagli interventi? – Proprio nei giorni passati, mediante la sua pagina Facebook, la Meleo ha pubblicato numerosi post riguardanti strade su cui vi saranno degli interventi tesi al ripristino e alla manutenzione delle reti e degli impianti caldaia. Nel lungo elenco non è però inserita la problematica di via Facchinetti ma l’Assessora fa sapere a riguardo che è in corso un appalto quinquennale di manutenzione ordinaria e straordinaria che ammonta complessivamente a 17 milioni di euro.
La problematica dei termosifoni – Riguardo il disservizio di via Facchinetti, lo scorso inverno è stato un periodo in cui si sono intensificate le voci e i reclami dei residenti attraverso proteste, sit-in e denunce con l’obiettivo di porre in evidenza la dinamica del malfunzionamento generale della caldaia che comportava automaticamente l’inattività dei termosifoni. “I termosifoni smisero subito di funzionare lo scorso inverno e pertanto, a cavallo tra novembre e dicembre 2019, partirono numerose proteste – ha spiegato Marcella, attivista del Comitato Popolare Casal Bruciato – per evitare che possa verificarsi la stessa cosa anche quest’anno, abbiamo contattato la ditta di manutenzione e l’Ena Sarco, ente che gestisce le due palazzine ma al momento non abbiamo ricevuto una risposta concreta. Contatteremo anche l’Assessora Meleo, l’ex presidente del IV Municipio Roberta Della Casa e in ultimo l’Asl dato che si tratta di un problema che ha ripercussioni anche sul versante sanitario. Qui stiamo parlando di diritti inalienabili delle persone”.
Le altre criticità – Sempre Marcella ha posto in evidenza altre problematiche nella zona in ambito strutturale, culturale e di decoro. Le case popolari, ad esempio, presentano disagi strutturali. “Sono presenti numerose infiltrazioni – ha sottolineato – che permettono la penetrazione dell’acqua negli appartamenti. Ci sono pavimenti e scale sconnesse e addirittura il linoleum sollevato. Molti anziani sono caduti a causa della disformità del pavimento. Per non parlare degli ascensori; lo scorso anno per due mesi non hanno funzionato in una palazzina a via di Casal Bruciato e alcuni anziani ed una persona con disabilità del settimo piano, si sono visti costretti a rimanere in casa”. Dalle dichiarazioni dell’attivista è emersa anche la lacuna di spazi culturali che si ha a Casal Bruciato in quanto, nella zona in questione, non vi è un cinema ed un teatro nell’arco di Kimoletri. “Mi sento ghettizzata in un quartiere dormitorio – ha concluso Marcella – e questo comporta automaticamente la svalutazione della persona. Noi non vogliamo opporci al centro ma chiediamo una vita decente e dignitosa e ciò implica interventi sulla sanità pubblica, sulla gestione del verde, sulla viabilità e sulla socialità in generale”. Casal Bruciato presenta anche una “questione antenne”; in un territorio di 2,5 chilometri quadrati sono state installate 9 antenne di telefonia, di cui una sopra una scuola e ciò è vietato dal regolamento comunale, in quanto queste nuove tecnologie, emettendo onde elettromagnetiche e radiazioni, potrebbero compromettere la salute pubblica. Francesco Balducci