La storia del teatro – Sorto negli anni trenta come grande sala da ballo, l’ambiente frequentato dai residenti venne poi adibito ad archivio e magazzino, e infine abbandonato. Nei primi anni novanta veniva però recuperato e trasformato in un teatro dalla famiglia Moratti che lo dedicò al padre Angelo, da cui il nome della sala. Da allora lo stabile diede vita a molti spettacoli, fungendo anche da studio televisivo. Artisti noti come Gabriele Lavia, Carmelo Bene, Milena Vukotic, Franco Nero, Gigi Proietti, Nicola Piovani, Barbara De Rossi e molti altri sul palco dell’Angelo hanno portato alla ribalta importanti rappresentazioni, concerti, musical. Alla fine degli anni 90, però, la famiglia Moretti mise in vendita lo stabile. Venne acquisito dall’Edilizia Lodi, quindi affittato all’Associazione e Compagnia teatrale Il Punto, diretta da Antonello Avallone. Il Direttore artistico ampliò la platea, realizzando importanti spettacoli e rassegne che coinvolgevano un pubblico sempre più vasto. I costi di locazione divennero però insostenibili per l’Associazione, costretta ad abbandonare progressivamente le attività avviate.
La petizione per la riapertura – I sostenitori del Teatro dell’Angelo hanno così lanciato un appello ed una petizione per chiederne la riapertura ed un sostegno, affinché riprendano le attività artistiche e culturali che lo hanno animato per anni. “E’ stato chiesto alla proprietà una riduzione del canone –si legge nella petizione – il teatro dell’Angelo è una risorsa culturale ed punto un di riferimento per i cittadini romani, in particolare del Municipio I, è partner d’eccellenza per le scuole accogliendo annualmente circa 5/6 mila fra studenti, insegnanti e famiglie per le attività teatrali educative, contribuendo attivamente al processo educativo. Riteniamo il Teatro dell’Angelo un faro culturale ed educativo della realtà territoriale, per questo chiediamo l’intervento delle Autorità competenti di adoperarsi prontamente ed efficacemente per sostenere, difendere ed impedire la chiusura del Teatro”.
L’intervento del Codacons – A fianco dei residenti anche il Codacons che ha chiesto copia delle autorizzazioni concesse, dichiarandosi pronto al ricorso al TAR in caso di irregolarità. “Come noto presso la struttura che ospitava il teatro sono iniziati i lavori per realizzare esercizi commerciali e una autorimessa interrata – dichiara il Codacons – una situazione che ha sollevato, oltre che indignazione per la scomparsa di uno dei luoghi simbolo della cultura nella Capitale, grande preoccupazione da parte dei residenti. Per tale motivo il Codacons, in rappresentanza dei cittadini residenti nel quartiere Prati, ha presentato un’ istanza d’accesso alla Sovrintendenza ai beni culturali, alla Asl Rm1 e al Comune di Roma, per ottenere copia di tutta la documentazione relativa a permessi e autorizzazioni rilasciati dall’amministrazione per il progetto. In caso di irregolarità o aspetti poco chiari – aggiunge – sarà inevitabile un ricorso al Tar del Lazio per impedire la trasformazione del Teatro in centro commerciale”. Un teatro quasi interamente demolito, che potrà ormai rinascere solo dalle proprie macerie.