Simone Inzaghi rinnoverà? A bocce ferme, senza più possibilità di cedere i propri gioielli ma neanche di comprarne di nuovi, tutti i tifosi biancazzurri si chiedono quale sarà il destino dell’allenatore che ha costruito il miracolo Lazio dalle ceneri del gran rifiuto di Marcelo Bielsa, che ora con il Leeds fa miracoli in Premier League. Fu fermato sulla strada per Salerno, l’ex centravanti, per occupare precipitosamente la panchina biancazzurra: sembrava una toppa maldestra a un papocchio, è diventato uno dei migliori mister della serie A. Ma il broncio che ha messo fin dal voltafaccia di David Silva dice molto sulle sue intenzioni attuali. Secondo lui, e non solo, Claudio Lotito non ha mantenuto le promesse, regalandogli rincalzi e non rafforzando una rosa che l’allenatore ha rivalutato enormemente. Ha ragione il buon Simone che però dimentica che il presidente non ha fatto cassa nella stagione più difficile, quella del Covid, pur avendo i suoi big la quotazione più alta degli ultimi anni. Anzi, ha rinnovato il contratto a Ciro Immobile e confermato i più forti, compreso quel Milinkovic Savic ambito da tutta Europa e che pur essendo al centro di trattative faraoniche rimane da anni a Formello. La Lazio è vittima delle sue due anime, quella ambiziosa del coach e quella parsimoniosa e oculata del patron – che la salvò dal fallimento e che ha portato coppe e soddisfazioni -, mediata da Ighli Tare che da anni fa miracoli scovando fenomeni a prezzi di saldo. Un tridente decisamente disomogeneo, miracolosamente capace di convivere nonostante differenze e visioni diverse ma che in attesa di un sospirato salto di qualità potrebbe, per la prima volta, vedere incrinare un equilibrio finora perfetto. Ed è difficile giudicare il calciomercato biancazzurro, diviso tra il coraggio di chi non ha smobilitato pur potendo, e in un anno difficilissimo, e chi, avendo bisogno di pochi ritocchi per diventare una big assoluta, si è tirata indietro per rifiuti improvvisi altrui, scarsa convinzione propria e l’abitudine a tirare sul prezzo che rende sì la Lazio, insieme al Napoli, una delle squadre più sane e solide a livello di bilanci ma anche, attualmente, la meno rafforzata delle big. Basteranno un pugno di riserve per giocarsi campionato e Champions League? Basterà chi viene da campionati forse troppo lontani? Pur valutando che per ora giocano i soliti e i nuovi acquisti ancora scalpitano, la scoppola in casa contro l’Atalanta e l’affannoso pareggio contro l’Inter hanno acceso un allarme rosso in proposito: la squadra che tremare la Serie A faceva solo sei mesi fa sembra essere tornata quell’ostica trasferta che tutti temono ma che alla fine sfangano. E da chi stava per demolire il dominio bianconero, non è facile da accettare. Ora a Simone Inzaghi l’ardua sentenza. Sul suo futuro e su quello dei biancocelesti.
08/10/2020