Massimiliano De Juliis dal 2008 è consigliere e vicepresidente del Consiglio del IX Municipio, uno dei territori più grandi della Capitale, da sempre campo di battaglia mai scontato durante le Elezioni Amministrative. Passato a Fratelli D’Italia nella scorsa tornata elettorale (dopo una lunga militanza nel Pdl e in FI), risponde ad alcune domande del Caffè di Roma sulla politica locale e sui temi che alimenteranno il dibattito nei prossimi mesi.
Com’è il rapporto con la maggioranza a 5 Stelle? “Spesso abbiamo appoggiato i loro atti, purtroppo l’approccio del M5s è quello di non votare cose prodotte da altri. Hanno approvato documenti dell’opposizione solo quando non era possibile evitarlo, come sulla discarica di Falcognana, per il resto chiusura totale. Non è un caso se al momento la maggioranza ha 13 voti, mentre le opposizioni e il gruppo misto 12. Tre fuoriusciti dal M5s presiedono commissioni chiave (Urbanistica, Mobilità e Scuola Ndr). Non hanno trovato dialogo, si scontrano con una linea politica dettata dall’alto”.
Lei ha visto consiliature di centro destra, di centro sinistra e del M5s. Sono cambiati i temi? “In questi ultimi anni non c’è stata innovazione, se non il progetto Elviten per le bici elettriche nel Municipio. Gli argomenti caldi sono stati tenuti volutamente a distanza. Nel 2018 presentammo un documento sul superamento del campo rom di Castel Romano, ma è sparito e vorremmo sapere che fine ha fatto. Anche la partecipazione dei cittadini è minima, la maggioranza non si confronta con il territorio, se non con i suoi. Prima invece ci si incontrava, ci si scontrava e in Aula e si cercava una mediazione”.
Con l’appuntamento per lo Stadio, cosa succederà in Municipio IX? “Questo tema ha fatto scricchiolare la maggioranza, in molti hanno criticato il cambio di direzione del Campidoglio. Le opere pubbliche, la mobilità e la sicurezza idrogeologica non possono essere tralasciate. Credo che in Municipio IX, con la maggioranza ridotta a 13 voti, difficilmente ci sarà un voto positivo”.
In questi giorni ha annunciato l’arrivo della fibra in periferia… “L’eliminazione del digital divide è sempre stato un obiettivo della mia azione, ci siamo occupati di connessione internet da quando non esisteva nella nostra periferia neanche l’ADSL e ora la fibra è realtà. Si è perso tempo, ma mai come in questo momento con lo smart working e la didattica a distanza l’accesso ad internet è essenziale, entro la fine dell’anno arriverà la copertura sull’asse Ardeatina e Laurentina”.
Poi ci sono state le battaglie su rifiuti e mobilità… “Prima con la Polizia Locale si facevano controlli e le bonifiche delle microdiscariche, ora si è rallentato tutto. I rifiuti vengono abbandonati, si fatica a rimuoverli e la differenziata non cresce. Se ci fosse stato l’incremento previsto dal M5s al 70% nel 2021 non sarebbe servito parlare di nuove discariche, il timore è che prima o poi si torni a parlare di Falcognana o delle cave di via Laurentina. Per la mobilità il Municipio è stato superato senza essere ascoltato, è successo sul Filobus della Laurentina, sul Pums, o sulla Stazione del Divino Amore, per la quale serviva un’indicazione forte del Campidoglio che stiamo ancora aspettando”.
Per le elezioni del 2021 su cosa dovrà puntare Fdi? “Sulle cose semplici. Non è più il tempo di Nuvole, Vele o altre cattedrali nel deserto. La gente si aspetta l’erba tagliata, strade senza buche e servizi pubblici efficienti. Serve un vero decentramento per i municipi, con un proprio ufficio giardini, magari anche con l’Ufficio Periferie, per non lasciare i quadranti in abbandono”.