È una partita ancora tutta da decidere quella che si sta giocando sul Campo Testaccio. Dove a contendersi il gol, però, non sono i giovani atleti ai quali l’area dovrebbe essere restituita ma Comune e I Municipio.
Il progetto del I Municipio – Quest’ultimo ha presentato un progetto per lo storico terreno di gioco dell’As Roma, nato nel 1929 e tanto legato all’immaginario collettivo della città da volerlo intitolare al presidente della squadra, Dino Viola. Il piano del Municipio, finanziato dalla Regione, vedrebbe il campo tornare alla fruizione pubblica attraverso la gestione dell’azienda regionale Asp Asilo Savoia, nota per la palestra della legalità di Ostia e per la rinascita del Montespaccato Savoia Calcio, strappato al clan Gambacurta e lanciato in serie D. Il campo venne riaperto nel 2000 da Rutelli e fu inserito nei Pup nel 2006. I lavori iniziarono nel 2010, con la promessa che il campo sarebbe stato mantenuto. Nel 2012 arriva invece lo stop alla convenzione. A cavallo del 2017 il passaggio dal Dipartimento Mobilità a quello dedicato allo sport. Ad aprile 2019 la delibera 30 del consiglio comunale assegna la competenza dell’area al Municipio I che avvia, con 4 associazioni del territorio, il percorso per un progetto partecipato con il sostegno economico della Regione, motivato anche dal fatto che il campo era stato tagliato fuori dagli emendamenti municipali al bilancio del Campidoglio per mancanza di fondi.
Il dietrofront del Campidoglio – Tutto pronto, secondo il I Municipio. Mancano solo le chiavi. Peccato che il Campidoglio abbia invece idee diverse per la destinazione dell’area. La strada infatti appare in salita vista la nota diramata dal Campidoglio, proprio nello stesso giorno in cui il I Municipio presentava la delibera della Giunta regionale con cui si approva lo schema di accordo tra Regione Lazio, Municipio Roma I, ASP Asilo Savoia per il recupero e la restituzione alla fruizione pubblica di Campo Testaccio. “Sarà presentata a breve in Assemblea capitolina – si legge nella nota – la mozione n. 289/2020 che prevede l’impegno affinché la competenza gestionale resti in carico al dipartimento Sport e Politiche giovanili e vengano avviate tutte le procedure necessarie per la riapertura degli spazi al pubblico, ad uso sportivo, nel minor tempo possibile”. In sintesi, il Comune si riprende lo spazio.
Lo scontro tra Comune e I Municipio – “Parlano di un accordo già siglato per un’area sulla quale non hanno competenza”, dichiara Daniele Frongia, assessore capitolino allo Sport. Lo segue a gamba tesa Angelo Diario, presidente della commissione Sport. “In un primo momento si era valutata la possibilità di cedere l’area al I Municipio, così come da quest’ultimo richiesto più volte. L’Assemblea Capitolina ha però ritenuto opportuno, visto il valore storico dell’impianto e la volontà cittadina sempre espressa in questi anni, mantenere una competenza di Campo Testaccio di tipo dipartimentale. Diverse realtà imprenditoriali hanno manifestato la volontà di investire sullo storico impianto sportivo”. “È come arrivare in finale, davanti alla rete: dobbiamo solo segnare. Ma per farlo manca un passaggio: è necessario che il Campidoglio ci consegni finalmente le chiavi di Campo Testaccio, come annunciato dall’Assessore Frongia il 20 maggio scorso – ribatte la minisindaca Sabrina Alfonsi – e mi chiedo poi come mai proprio quando il Municipio rende pubblica la soluzione per Campo Testaccio, il Campidoglio cambia idea e annuncia l’intenzione di avocare a sé la competenza”. “Ma commette due imprecisioni grossolane – aggiunge la Minisindaca – innanzitutto con una mozione non si può modificare una delibera che può essere superata solo da un’altra delibera. Al momento, gli atti parlano chiaro: la competenza è e resta del Municipio. Inoltre, il Municipio si è attivato e ha trovato una soluzione ottimale: una gestione pubblica, da parte dell’ASP Asilo Savoia, soldi pubblici per il lavori e soprattutto una fruizione aperta alla collettività. Sarebbe davvero uno spreco, uno schiaffo alla città non valorizzare questo luogo e soprattutto non metterlo a disposizione di tutte e tutti, ma destinarlo a una gestione privata, come annunciato nella nota del Campidoglio. “La nostra presenza non esclude altre realtà, in particolare tra quelle che si sono battute per la riapertura del campo – spiega ancora Massimiliano Monnanni, Presidente dell’IPAB Asilo Savoia – penso ad esempio alle società sportive dilettantistiche che adesso avrebbero un luogo dover fare giocare i propri iscritti. O a tutto il tessuto associativo”. “Il nostro apporto – conclude Monanni – mira ad assicurare la sostenibilità economica del campo perché, se si intende realizzare una struttura a vocazione sociale, deve essere data a tutti la possibilità di fare sport a prescindere dalle proprie condizioni economiche. Noi investiremo le nostre risorse per fare in modo che sia possibile anche frequentare gratuitamente, come già facciamo con la palestra della legalità ad Ostia”. Secondo Diario, il passaggio con il Comune e le società private non comporterà alcun ritardo rispetto alla riapertura dell’impianto ma resta da capire chi, in questo caso, sosterrà gli eventuali costi di una gestione a finalità sociale. Per fare in modo che nessuno rimanga in panchina al fischio di inizio.