Chi l’ha detto che solo il centro storico sia un bene da tutelare? Per la minisindaca del II Municipio Francesca Del Bello è ora di riconoscere anche ciò che è al di fuori delle mura. Uno dei compiti del prossimo sindaco. O sindaca.
Presidente, torna al centro del dibattito la questione dei villini storici con Italia Nostra che lancia un nuovo j’accuse sulla vicenda di via Ticino. “Si tratta di un caso che abbiamo affrontato con delle autorizzazioni amministrative già rilasciate, è stato molto difficile poter intervenire. Torniamo al problema centrale e ormai noto. Il famoso articolo 6 della legge sulla rigenerazione urbana e il piano casa che permette interventi di ricostruzione andando in deroga agli strumenti urbanistici che le città adottano. Un vero e proprio dramma per alcune aree come la nostra”.
Un problema che tocca da vicino il II municipio. Quali sono le soluzioni? “A Roma andrebbe finalmente riconosciuto formalmente tutto il valore urbano anche di ciò che sta al di fuori delle mura, ci sono tessuti edilizi che il piano regolatore individua come storici e andrebbero legittimati anche da questa legge la quale, invece, prevede la deroga”.
Ancora a proposito di pianificazione urbana, Fratelli d’Italia contesta la pedonalizzazione di Viale XVII Olimpiade, dicendo che è calata dall’alto. “Niente affatto. Il Municipio garantisce il massimo della trasparenza attraverso il bando di concorso, che i consiglieri conoscono perfettamente. Hanno presentato un odg chiedendo di raccogliere i pareri dei cittadini e dicendo che il parere è previsto dal regolamento sulla partecipazione ma non è vero, perché quest’ultimo si riferisce a trasformazioni urbane diverse. Poiché ritengo utile il contributo dei cittadini abbiamo comunque accolto favorevolmente e avviato la partecipazione. Sono sempre disponibile al confronto e anche alla critica. Ma da parte di qualcuno vengono diffuse informazioni sbagliate e non verità”.
Quali sono le non verità? “L’opposizione ha detto che l’intervento stravolgerà l’idea originaria degli architetti Libera, Luccichenti e Moretti che progettarono il Villaggio Olimpico, ma nelle loro intenzioni questo viale doveva essere proprio uno spazio vissuto da tutti. In realtà quindi si restituisce l’originaria funzione. Possono dire che non gradiscono il progetto ma non dichiarino cose non vere, non è un progetto calato dall’alto”.
Sul tema del confronto, invece, tutto interno e politico, quale nome degli attuali indicati nel centro sinistra sosterrà nella corsa al Campidoglio? “I nomi vengano fatti e il giorno dopo smentiti, non è ancora chiaro chi si presenterà”.
Non è chiaro nemmeno per lei che è dentro? “Mi creda, non è facile nemmeno internamente capire che cosa accada nel panorama politico. La figura della o del candidato dovrà essere riconoscibile e ispirare fiducia e sintonia. Dovrà dialogare con tutti i pezzi di città, in primis con chi è fuori dalle mura storiche. Con un programma su come far rinascere la città”.
Quali dovrebbero essere i punti chiave di questo programma? “La prossima consiliatura dovrà porre e risolvere il tema decentramento amministrativo. Ormai è chiaro che questa organizzazione non garantisce l’efficacia dell’azione amministrativa. Bisogna agire su due livelli”.
Quali? “A livello nazionale va chiarito che Roma deve avere maggiori capacità e risorse. Poi, bisogna riorganizzare amministrativamente il nostro territorio. La veste giuridica dei nostri municipi è inadeguata. E c’è tutto il legame con l’ex provincia. Chi lavora a Roma vive spesso nella ex provincia dove a loro volta ci sono gli ex distretti industriali. Ossia c’è quello che crea il tessuto produttivo economico. È un rapporto di unicità che va regolato con un decentramento. Se si facesse questo la città potrebbe già rinascere”.